STRUMENTI TECNOLOGICI ED ETERODIZIONE

Tribunale di Padova, sentenza n. 550 del 16 luglio 2019

10-10-2019

Il Tribunale di Padova, con la sentenza n. 550 del 16 luglio 2019, ha ritenuto che il potere di direzione e controllo sui lavoratori subordinati possa essere esercitato anche tramite appositi strumenti informatici o digitali e sulla base di tali considerazioni ha ritenuto non genuino l’appalto per la gestione dei servizi di logistica che un’impresa aveva affidato ad una cooperativa, dichiarando che i lavoratori addetti alle attività di prelievo e movimentazione delle merci devano essere considerati dipendenti dell’impresa committente.

Secondo il Tribunale, infatti, in una moderna organizzazione del lavoro si deve tenere inevitabilmente conto dell’evoluzione tecnologica e, soprattutto, nei settori “labour intensive”, in cui l’apporto personale del lavoratore costituisce il tratto essenziale e predominante, la subordinazione può prescindere dall’esercizio di un potere materiale di direzione e controllo esercitato da responsabili aziendali, identificandosi con l’ausilio di macchine e apparecchi digitali deputati a guidare il processo produttivo.

I lavoratori di una Cooperativa hanno sostenuto e dimostrato in giudizio che i servizi cui erano addetti avvenivano mediante direttive ricevute sia attraverso un terminale mobile, sia attraverso un collegamento con cuffie e microfoni; i lavoratori avevano inoltre un lettore ottico sul quale compariva l’ordine da effettuare, con una voce registrata che indicava loro lo scaffale dove trasferire la merce.

Poiché tali strumenti digitali erano di pertinenza dell’impresa committente, il giudice ne ha ricavato la conclusione che i lavoratori erano eterodiretti e, quindi, subordinati alla medesima società.

Il Tribunale ha ritenuto del tutto irrilevante il fatto che i responsabili della cooperativa fossero presenti in azienda ed esercitassero un potere di controllo attivo sulla prestazione dei propri sottoposti.