LICENZIAMENTO PER ASSENZE: LEGITTIMO L'USO DI INVESTIGATORI PRIVATI

Corte di Cassazione, sentenza n. 2373 del 4 aprile 2018

11-05-2018

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2373/2018, sancisce la legittimità dei pedinamenti degli investigatori privati nei luoghi pubblici per il controllo dei dipendenti.

La vicenda traeva origine dall’impugnazione di un licenziamento proposta da un dipendente di un’assicurazione che riteneva illegittimi gli accertamenti svolti da un’agenzia investigativa sulle sue assenze dall’ufficio durante l’orario lavorativo. Egli dichiarava di aver rispettato le 37 ore settimanali, nonostante fosse stato impegnato in altre attività. Per di più, a suo parere, l’azienda non verificava la sua permanenza in ufficio oltre gli orari di lavoro e i risultati ottenuti.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello rigettavano il ricorso del dipendente.

La Corte di Cassazione, allineandosi ai precedenti gradi di giudizio, specifica che è possibile incaricare agenzie investigative per controllare il prestatore, a condizione che l’ispezione avvenga in luoghi pubblici e durante l’orario di lavoro. In questo modo, non si viola la normativa prevista dagli artt. 2 e 3 dello Statuto dei lavoratori che si riferiscono ai casi di vigilanza dell’attività lavorativa in senso stretto nei locali ove la stessa si svolge.

La Suprema Corte precisa, infatti, che i controlli esterni non hanno il fine di constatare come il dipendente adempie ai propri compiti, quanto, piuttosto, di controllare le attività che pone in essere durante l’orario di lavoro. Nel caso in esame, infatti, le verifiche erano dirette a determinare le cause dell’assenza del subordinato dall’ufficio e dai luoghi esterni alla struttura aziendale in orario lavorativo, per ben 10 giorni.