LICENZIAMENTO PER ECCESSIVO USO DI INTERNET

Corte di Cassazione, sentenza n. 14862 del 15 giugno 2017

20-06-2017

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 14682 del 15 giugno 2017, ha statuito che il dipendente che usa in maniera sistematica la connessione internet aziendale per fini personali può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo. 
Queste le conclusioni a cui è giunta la Corte di Cassazione nella sentenza summenzionata, con la quale ha confermato la legittimità del licenziamento intimato dal un datore di lavoro ad un proprio dipendente che aveva abusato ripetutamente della connessione internet messa a disposizione dall’azienda.
Tale dipendente si era infatti connesso per motivi personali per 27 volte, nell’arco di due mesi, restando collegato per 45 ore complessive.
La società lo aveva licenziato per giusta causa e la Corte d’appello di Bologna aveva confermato la validità del recesso, pur mutando il titolo in giustificato motivo soggettivo, in considerazione dell’assenza di precedenti e dell’esiguità del danno subito dall’azienda.
La Suprema Corte conferma ora questa ricostruzione, evidenziando che il numero e la durata delle connessioni dimostra, da un lato, che si è trattato di un reiterato utilizzo per fini personali dello strumento aziendale, e, dall'altro, la natura intenzionale della condotta.